domenica 30 settembre 2012

Un po' di più

Mi sento strana.

Cerco di fare un bel respiro. Niente. Qualcosa mi agita, mi fa sentire instabile.
Forse mi spaventa.

Domani comincerò una nuova vita. Domani farò parte di un altro mondo. Volti nuovi, studi nuovi... tutto diverso. Saremo io e tutto il resto.

E se non fossi pronta? Se non fossi all'altezza?
Domani, il mio primo giorno da universitaria, farò il mio ingresso in una realtà tutta da scoprire.
E' vero, ho paura. L'insicurezza, il timore di un fallimento, mi assalgono.

Eppure, voglio dimostrare a me stessa che non sarà così.

Eppure, nonostante tutto... non vedo l'ora di iniziare.

giovedì 27 settembre 2012

Polvere


Vuoto.

Lo sento, intorno a me, tra le fredde mura di una stanza. La mia stanza.
Appoggio lo scatolo per terra, mi avvicino allo scaffale posto sopra il mio letto. Sfilo piano i quaderni, impilati disordinatamente tra un foglio e l'altro. Dovrei buttarli, tanto ormai non mi servono più.

Non ce la faccio.

La mia più grande malattia, è quella di non riuscire a buttare nulla. So che non è normale, so che non dovrei... eppure è più forte di me. Anche solo sfiorando la superficie di un libro, un foglio, un oggetto, si materializzano di fronte a me immagini passate, nitidissime. Le sento, le posso quasi toccare.
Tutto ciò che è entrato in mio possesso, ormai fa parte di me. Liberandomene, sarebbe come privarsi di un ricordo.

Non voglio dimenticare.

Cadono per terra delle foto. Sento un'improvvisa stretta alla gola nel vedere situazioni passate, che non torneranno. Distolgo lo sguardo, respiro profondamente. Poi le riguardo.

Incredibile.

La foto è l'immagine che racchiude in sè la pura essenza del ricordo. Quegli sguardi, quei sorrisi... Rivivo per un'attimo l'emozione di quello scatto. La faccio mia, la sento mia. Il calore di quegli abbracci, l'allegria di un momento.

Ritorno alla realtà.
Appoggio con cautela quei ricordi nel buio di una scatola di cartone.

Sorrido. Basterà uno sguardo.

Lo sento.

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venerdì 21 settembre 2012

... All'improvviso

 
 
Ammetto che non me lo sarei mai aspettato. Non ora, non adesso. Ma tutti quegli scatoli, ordinatamente impilati nell'ingresso... mi hanno bruscamente riportato alla realtà. Mi sono rivista per un attimo mentre entravo in una casa che profumava ancora di vernice fresca. Respiravo a fondo quella nuova avventura, immaginavo cosa sarebbe cambiato. Riapro gli occhi. Sento che qualcosa sta per iniziare... ma, nel frattempo, ne sta finendo un'altra.
 

In momenti come questi, capisco quanto il tempo corra più veloce di me.

mercoledì 19 settembre 2012

Cambiamenti

Quando gli dèi vogliono punirci, esaudiscono i nostri desideri.
- O. Wilde -

Se posso essere sincera, non avrei mai immaginato di scrivere né tantomeno utilizzare un aforisma del Maestro. Seppur tremendamente capaci di scavare nelle più recondite verità dell'animo umano, sono sempre stata dell'idea che si abusasse un po' troppo di parole così profonde. Ma in questo caso... nel mio caso.... niente ci fu di più calzante.

Troppo spesso, la vita ci pone dinnanzi a scelte che possono cambiare radicalmente il nostro modo di pensare, vedere, agire. Situazioni desiderate sino alla follia, che creano una condizione interiore totalmente votata al raggiungimento di una meta, LA meta. Traguardo che, talvolta, è destinato ad essere squisitamente ideale.
Tutti sanno che la maggior parte dell'esistenza umana è segnata da continui sforzi, sacrifici, nella speranza di rendere la propria permanenza su questa Terra meno terribile di quanto essa si prospetta. Eppure... accade. Come un magnifico fulmine a ciel sereno, la soluzione, quella "meta" tanto bramata piove improvvisamente e si radica con prepotenza di fronte a noi, ad un passo. Eccola... la vedo. La posso quasi toccare, ne percepisco il profumo. L'unica distanza è costituita dalla mancanza di un "sì".

Ora ne ho la certezza: niente è più angosciante di un cambiamento radicale che sta per divenire realtà.

La gioia che ti saresti aspettato nel vedersi concretizzare un folle desiderio è sostituita da un senso di confusione, misto a un soffocante senso di oppressione. Davanti ai tuoi occhi, nella tua mente, iniziano a materializzarsi tutti i possibili "contro". L'entusiasmo della fantasia viene calpestato dalle crude sfaccettature della realtà. Sai per certo che la vita potrebbe cambiare, da un momento all'altro. Solo che ora non hai più scuse... non dipende più dalla fortuna, dai genitori, dai soldi. Dipende da te.

E, credetemi... è più facile sopportare il peso del destino, che quello delle responsabilità.

domenica 16 settembre 2012

Settembre

Le sere di settembre sono le più strane. Senti l'aria, fresca e leggera, accarezzarti dolcemente la pelle. Ti fa sentire bene, più sollevato, cullato da uno sconosciuto, rasserenante senso di libertà. La respiri, la fai tua... E improvvisamente, accade. Lo senti ma, all'inizio, non lo riconosci. Ti inebria, ti travolge. Quel profumo... Un misto di emozioni, passate e future. Ti dà malinconia e speranza al tempo stesso.

L'aria delle sere di settembre profuma di un'estate che sfiorisce. Profuma di ricordi, ma anche del tepore di un camino.
Chiudi gli occhi. Cerchi di imprimere nella memoria quel profumo. Li riapri.

In cuor tuo, sai già che non c'è più.

Sola

Oggi ho capito una cosa: non si cresce con il tempo. O forse, non lo capisci subito.

Te ne accorgi dopo. Quando tutto è già stato fatto, concluso, terminato. E tu non puoi far nulla per tornare indietro.
Quando la macchina della tua famiglia si allontana, come se nulla fosse... ma lì dentro manchi tu. Quando, chiusa a chiave la porta di casa, senti il silenzio penetrare nelle ossa, avvolgere la mente, soffocarla. Lì, chiuso tra quattro fredde mura, sei in compagnia solo di te stesso.
E' proprio in questi momenti in cui ci si sente improvvisamente traditi dalla vita. Si comprende che essa scorre, tranquilla, senza chiederci né spiegarci niente.

In quella macchina c'ero anche io. Ora posso anche non esserci.
Cosa è cambiato?
Chiudo la porta di casa, mi giro, ascolto il rumore del silenzio.
In quei momenti, più di ogni altra cosa, avrei bisogno di una risposta.

sabato 15 settembre 2012

Si comincia

Ho creato un blog per lo smodato, indescrivibile e necessario bisogno di raccontare quello che ho dentro. Come una volta disse il mio immenso Prof. di italiano, alcune cose non si possono portare "a gesti e parole". Bisogna scriverle, aspettando che qualcuno le legga, ci si rispecchi, le faccia sue. Perchè, in fondo, non credo di essere poi così diversa da voi tutti. Almeno, lo spero.
Trovare qualcuno che ci comprenda, che capisca davvero non solo quello che siamo, ma anche quello che vogliamo essere: è una delle grandi sfide della vita. Pochissimi ce la fanno... perchè pochissimi ci credono davvero.

Io ci voglio credere.  Spero che chi leggerà le mie parole abbia la mia stessa, folle fiducia.

A.A.

Lo specchio

Scrivere. Non importa cosa, non importa come, nè dove. Sfiorare la superficie ruvida della carta, sentirne il profumo, ascoltare cosa sta cercando di dirci. Specchiarsi in essa, far sì che sia lei a leggere noi.  La mente vola mentre cerca le parole, la mano trema nel provare a disegnarle. Chi lo leggerà? pensi. In fondo, a chi può importare?
Cercare la risposta a queste domande... ma, forse, la risposta non c'è. Ci sei tu, la carta, la penna. Non c'è nessun altro. Sei solo.
In fondo, sai che è più bello... sai che è meglio così.

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