lunedì 27 gennaio 2014

Treni

Un'occasione. Chiedo solo questo. Non voglio che vada bene per forza, non voglio gli applausi. Voglio solamente un'opportunità. Per una volta nella mia vita, mi piacerebbe dimostrare chi sono. Mi piacerebbe dire agli altri ciò che ho dentro. Mi piacerebbe che fossero gli altri a chiedermelo.

Ma soprattutto, mi piacerebbe dimostrare a me stessa la forza dei miei sogni. Vorrei che "l'altra me", quella che si butta giù, quella che non si rialza, quella che piange nella solitudine di una stanza, capisse quanta soddisfazione si nasconde nella speranza di un sogno. Vorrei che, per una volta, prevalesse la parte vincente, quella che crede, quella che sogna e vince.

Vorrei dire a me stessa quanto valgo. E, per una volta, non avere il rimpianto di non averci creduto abbastanza.


martedì 14 gennaio 2014

Nel vortice

Sarà vero che quando ci si aspetta qualcosa, essa non succede? Non lo so. E come potrei saperlo? So solo che nel 99% dei casi, è proprio così che finisce. Più si desidera, più si spera, più si è certi... Più il destino ti frega.

Si dice invece che quando non ci si aspetta nulla, accade l'impossibile. Una telefonata tanto attesa, un evento imprevisto, la vittoria a quel concorso. È più bello, ok... Ma è anche terribile.

Perché se siete come me, ve lo assicuro, rimarrete fregati. Sempre.

Partecipo ad un concorso? Non penso ad altro. Non faccio altro che pensare a come sarebbe bella la mia vittoria, a quanta soddisfazione potrei dare a me stessa e alle persone che tengono a me.
Le telefonate, gli eventi imprevisti? Con me è impossibile.
Io vivo nell'eterna speranza che qualcosa accada. Perché no, anche qualcosa che non dipenda necessariamente dalle mie forze. Qualcosa di bello, di rassicurante, che dia una svolta, che lasci un segno. È così sbagliato? Credo di no. È controproducente e autolesionista? Forse sì.

Perché se la vita decide di mandarti il meglio quando tu sei impegnato a fare altro, come può funzionare se il tuo "altro" è perennemente rivolto alla spasmodica ricerca di quel "meglio"?

È un gatto che si morde la coda. È un tunnel senza uscita.
Peccato. Perché un po' di luce, qualche volta, la vorrei vedere anch'io.

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