mercoledì 3 settembre 2014

0,01%

Francamente, inizio a credere che le probabilità che la persona che, in teoria, dovrebbe completare la nostra breve esistenza, su 7 miliardi di individui presenti in questa Terra, si trovi esattamente nel nostro Paese, nella nostra regione, nella nostra città, forse addirittura nello stesso quartiere o università, siano veramente, veramente scarse. E dirò di più: questa persona, per una serie di circostanze che sfiorano il limite dell'incredibile, dovrebbe un bel giorno trovarsi nello stesso Paese, nella stessa regione, nella stessa città, nella stessa stanza o situazione dove ci troviamo in quello stesso momento, proprio quello, anche noi? 
Ma seriamente, vi sembra possibile?
Mi pare poco credibile.
Può capitare, non dico di no. Ma la trovo una eventualità estremamente rara.
Questi anni di totale assenza di prove che mi dimostrino che sia anche solo possibile il contrario, me lo confermano.

Per carità, non mi importa, o forse convinco me stessa che sia così.

La frustrazione, tuttavia, nasce nel momento in cui non si saprà mai se in quella percentuale di fortunati, prima o poi, verremo annessi anche noi.
Mi basterebbe un po' di conforto. Un "dai, non ti preoccupare". Oppure un "no" secco. L'importante è sapere e, nel caso, mettersi l'anima in pace.

Ma tutto questo non ci è concesso.

Il futuro. Quel burlone.


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