Non resta nulla.
Guardati indietro. Afferra quel ricordo. Stringi quell'emozione. Illuminati di quel sorriso.
Ora torna qui.
Svanito. Tutto.
Rimani solo tu. E quella solitudine che ti assale.
I ricordi fanno male. Annebbiano, sfiniscono.
Quasi quasi non mi affeziono più.
"Cos'è un ricordo? Qualcosa che hai o qualcosa che hai perso per sempre?" - Woody Allen -
venerdì 31 maggio 2013
sabato 25 maggio 2013
Dritto al cuore
Quando la musica sfiora le corde dell'anima.
Giochi proibiti, Fausto Papetti
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venerdì 24 maggio 2013
Via
Lo so, manco da un po'. Un po' tanto, in verità. Vorrei provare a giustificarmi, anche se nessuna scusa potrebbe mai sembrare plausibile. Veramente non ho mai trovato un solo momento, nemmeno uno, per scrivere una qualsiasi cosa sul blog? Se lo affermassi, mentirei.
Ci sono periodi in cui non si riesce nemmeno ad ammettere a se stessi quello che si prova. Si ha paura di un giudizio, di un rimprovero della coscienza. "Perché mi sento così? Perché non voglio guardarmi allo specchio e dirmi in faccia cosa penso?" Trovare risposta a domande simili è complicato. Richiede tempo, silenzio, voglia di ammettere i sentimenti più scomodi. Ci vuole un gran coraggio.
E quindi, che si fa?
Si evade.
TV, facebook, cibo. Ognuno ha il suo. Si "sgombra la mente". Si smette di pensare. Ci si accascia sul divano, si prende la bacchetta magica e si sfilano i pensieri, uno ad uno. Ci si svuota dei problemi, della tristezza. La solitudine si riempie di quel mondo meraviglioso, surreale, mondo di cui noi siamo affascinanti protagonisti. Sembra quasi di innamorarsi con Julia Roberts, o di segnare insieme a Ronaldo. Abbiamo tanti amici, tutti che ci mandano cuoricini e che ci vogliono bene. Siamo belli in quelle foto, siamo popolari con tutti quei "mi piace". E poi, cosa cambia se mangio quel panino o meno? Sono felice ora, questo è l'importante.
Basta poco perché la magia svanisca. Ci accorgiamo che sono passate più di due ore.
Usciamo dalla bolla.
Come mi sento ora, dopo aver vissuto per finta?
Vuota.
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