martedì 29 gennaio 2013

Fasi

Ad una settimana dal mio primo esame universitario, posso finalmente ammetterlo con sicurezza:

sono divisa in due.

Avete capito benissimo, non c'è nessun errore di battitura. Sono letteralmente, completamente divisa in due parti: 

quella che vuole studiare (che in me ha sempre prevalso)
quella che se ne frega saporitamente, senza senso di colpa alcuno.

Situazione insolita e, devo dirlo, non facile da gestire. Capisco che di primo impatto possa sembrare una reazione del tutto normale, soprattutto per chi è abituato a convivere con questo genere di conflitti interiori. Ma per me non lo è. Non lo è per niente.

Sembra che la parte menefreghista del mio essere, per tanto tempo soffocata da orgoglio e fittizie competizioni, stia esplodendo ora, tutta insieme. Ma che gentilezza aspettare proprio il momento peggiore, quello del primo anno di università.

Non potevi farti sentire prima, magari a piccole rate?!

Forse è vero, sto impazzendo. Ma non so che fare, non capisco perché una parte del mio cervello vuole una cosa, e l'altra stia facendo di tutto per mettergli i bastoni fra le ruote.

Perché proprio nel momento in cui la motivazione dovrebbe essere più forte e la voglia di arrivare all'obiettivo dovrebbe accecare tutto il resto, io reagisco in maniera diversa? Ma neanche diversa dagli altri, poiché probabilmente molti si trovano nella stessa mia situazione...

Perché reagisco diversamente da come reagirebbe la ragazza in cui mi riconoscevo in un tempo non così lontano? 

Non ne ho idea. So solo che io tra una settimana ho un esame, il primo della mia vita. E mi sento insicura, piena di dubbi, di incertezze.

E, nonostante tutto, non mi importa.
Spero, almeno per ora.

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