Avete presente quell'aria fresca, forse un po' troppo per ostinarsi ad indossare ancora magliette a mezze maniche? E avete presente quell'odore di cui essa s'impregna in maniera quasi improvvisa? Una nota che ricorda la dolcezza delle caldarroste, un'altra che si avvicina al profumo di asfalto ed erba bagnati dalla pioggia, un'altra ancora che non riesco a definire con chiarezza, ma che semplicemente mi entra nei polmoni e mi prende la testa. L'unica parola cui riesco ad associarla è "freschezza". La stessa della neve appena caduta, la stessa che avvolge quella debole foschia di cui si veste il mattino nelle sue ore più alte.
D'un tratto mi è sembrato di vedere le lucine di Natale invadere le strade, di sentire la musica dell'inverno. Ad ogni sbattere di ciglia un'immagine nuova, ad ogni respiro una boccata d'aria bianca.
Per qualche istante, l'altra sera, sono tornata indietro. Mi è sembrato tutto immobile, fermo nel flusso di un tempo che scorreva, sì, ma senza di me.
E mi sono sentita al sicuro.