lunedì 25 agosto 2014

Di nuovo (ma non troppo)

Mi guardo intorno. Non vedo altro che oggetti.
Li vedo come erano un anno fa. Due anni fa. Quattro anni fa.
Disordinatamente gettati al loro destino, aspettando di essere raccolti, di dire al mondo che esistono.
Di essere ricordati.
Ad ogni trasloco è sempre più difficile. Ogni volta un pezzetto di me deve essere lasciato indietro. Un pezzetto sarà dimenticato.
Mi sento impotente di fronte a tutti questo oggetti. Ognuno di essi racchiude in ricordo. Una speranza, molte volte ancora viva, tante altre già, inevitabilmente, spenta.
Mi sento piena e vuota al tempo stesso.

Ogni volta è un ricominciare. Mai che la storia continui, e protenda verso il lieto fine. Ogni volta potrebbe esserci qualcosa di diverso, di migliore, ma anche qualcosa che non funziona.
E si torna indietro. E si scrive da capo.

Ora capisco perché non ho mai finito un libro. La mia vita è fatta così.

Allora, come potrei?

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